La luna rimarrà la luna
E ci saranno sempre
Giovani che di sera
Al suo lume appartati
Si sorprenderanno felici.
Anche se troppi
I satelliti artificiali
Non riusciranno mai
con le loro indiscrete apparizioni
a disturbarne l'incanto antico.
E meno male che c'è la luna,
silenziosa testimone di languidi e romantici amori,
pallida spettatrice di promesse, forse, mai mantenute,
di baci e carezze dati e ricevute.
Che importa se i sentimenti e cambiano, se le promesse
si sciolgono, se nulla di umano è eterno: il nostro meraviglioso
satellite rimarrà sempre al suo posto, nel cielo, contenitore
luminoso di ricordi.
La vera eleganza è riuscire a rimanere indifferenti a gente che vale poco.
domenica 10 settembre 2017
domenica 3 settembre 2017
LA RICETTA di Mascha Kaleko
Scaccia la paura
e la paura della paura.
Per qualche anno le cose basteranno.
Il pane nel cassetto
e il vestito nell'armadio.
Non dire mio.
Hai preso le cose solo in prestito.
Vivi ne tempo e capisci
che poche cose ti servono.
Accasati.
E tieni pronta la valigia.
E' vero quello che dicono:
ciò che deve succedere, succederà.
Non andare incontro alla pena.
E quando arriva,
guardala tranquillamente.
E' effimera come la felicità.
Non aspettare nulla.
E abbi cura del tuo segreto.
Anche il fratello tradisce
se si tratta di te o di lui.
Prendi la tua ombra
come compagna.
Scopa bene la tua stanza.
E saluta il tuo vicino.
Aggiusta il recinto
e anche il campanello alla porta.
Tieni aperta la ferita dentro di te
sotto il tetto delle cose che passano.
Strappa i tuoi piani. Sii saggio
e credi nei miracoli.
Sono iscritti da tanto tempo
nel grande piano.
Scaccia la paura
e la paura della paura.
La società attuale ci propone cose enigmatiche alle quali non so dare spiegazioni. Le reti televisive propongono raffiche di programmi che vedono protagonisti cuochi di comprovata abilità, master chief che diffondono ricette dai magici sapori, sprovvediti principianti che armeggiano tra padelle e forni in cerca di un quarto d'ora di celebrità. Ma dalle stesse reti televisive medici, dietologi, nutrizionisti, un giorno si e uno no, lanciano crociate contro i pasti supercalorici, raccomandando la sobrietà intesa come una dieta povera di tutto:di sale, di zucchero, di burro, di formaggio, di vino, di caffè. Sobrietà per una vita sana......ma allora cosa li guardiamo a fare questi maghi delle ricette che usano il burro in quantità industriale????? Enigma.
e la paura della paura.
Per qualche anno le cose basteranno.
Il pane nel cassetto
e il vestito nell'armadio.
Non dire mio.
Hai preso le cose solo in prestito.
Vivi ne tempo e capisci
che poche cose ti servono.
Accasati.
E tieni pronta la valigia.
E' vero quello che dicono:
ciò che deve succedere, succederà.
Non andare incontro alla pena.
E quando arriva,
guardala tranquillamente.
E' effimera come la felicità.
Non aspettare nulla.
E abbi cura del tuo segreto.
Anche il fratello tradisce
se si tratta di te o di lui.
Prendi la tua ombra
come compagna.
Scopa bene la tua stanza.
E saluta il tuo vicino.
Aggiusta il recinto
e anche il campanello alla porta.
Tieni aperta la ferita dentro di te
sotto il tetto delle cose che passano.
Strappa i tuoi piani. Sii saggio
e credi nei miracoli.
Sono iscritti da tanto tempo
nel grande piano.
Scaccia la paura
e la paura della paura.
La società attuale ci propone cose enigmatiche alle quali non so dare spiegazioni. Le reti televisive propongono raffiche di programmi che vedono protagonisti cuochi di comprovata abilità, master chief che diffondono ricette dai magici sapori, sprovvediti principianti che armeggiano tra padelle e forni in cerca di un quarto d'ora di celebrità. Ma dalle stesse reti televisive medici, dietologi, nutrizionisti, un giorno si e uno no, lanciano crociate contro i pasti supercalorici, raccomandando la sobrietà intesa come una dieta povera di tutto:di sale, di zucchero, di burro, di formaggio, di vino, di caffè. Sobrietà per una vita sana......ma allora cosa li guardiamo a fare questi maghi delle ricette che usano il burro in quantità industriale????? Enigma.
domenica 27 agosto 2017
SISSIGNORE! di Charles Bukowski
Tutti i vicini pensano
che noi siamo
strani.
E noi pensiamo
lo stesso di loro.
E facciamo
tutti
centro.
Noto, non senza stupore, che molti uomini sposati lamentano la loro triste condizi0ne di "separatiincasa". Molto spesso all'insaputa dellestesse mogli.
che noi siamo
strani.
E noi pensiamo
lo stesso di loro.
E facciamo
tutti
centro.
Noto, non senza stupore, che molti uomini sposati lamentano la loro triste condizi0ne di "separatiincasa". Molto spesso all'insaputa dellestesse mogli.
giovedì 24 agosto 2017
ASCOLTANDO PER CASO.......
Già, ascoltando per caso stralci di conversazioni che non ci riguardano, a volte, è possibile arrivare a conclusioni che lasciano, a dir poco, l'amaro in bocca. Questa mattina è toccato a me rimanere allibita dall'amabile scambio di opinioni di due uomini. Mentre osservavo la merce esposta su di un banco, al mercato, mi è toccato sentire le confessioni di un presunto sciupafemmine che, con dovizia di particolare, mostrava la foto,sul cellulare, della sua ultima "conquista": una puttana, a suo dire. Pare che la signora in questione si sia "meritata" l'appellativo, gradito a poche, credo, per la velocità con cui ha accettato di finire a letto con detto" gentiluomo". All'amico che sosteneva che una donna non si può definire così solo perchè accetta le avances, e qualcosa di più, di un uomo, il nostro simpaticone ha risposto piccato che quella era proprio una troia..........E' stato in quel preciso momento che ho capito: non è cambiato niente. Anni di lotte per avere una parvenza di parità da parte delle donne, sono serviti a poco nulla se questa è la mentalità corrente! Certo, le donne, adesso, occupano qualche posto di responsabilità in più (sempre troppo pochi, ahimè), studiano di più, fanno figli con più consapevolezza...., ma il punto rimane sempre che se una donna sceglie di avere la relazione che più le aggrada è una puttana, invece l'uomo che passa di letto in letto cogliendo tutto quello che può (ogni lasciata è persa), rimane un simpatico mascalzone. Quindi, cosa è cambiato dal medioevo? Un cazzo.........Mi auguro, e auguro, di tutto cuore a quella specie di puttaniere, che la ragazza con cui si sollazza ragioni giusto come un uomo, e che usi questo individuo unicamente per il suo divertimento, lasciando i sentimenti da parte. Per un vero uomo.
mercoledì 23 agosto 2017
I PICCOLI OGGETTI di A.CRESPO
I piccoli particolari della casa:
il filo sul scendiletto trasandato,
il cerino per terra,
la cenere
che posa sulla mattonella la sua fragile trama,
l'unghietta tagliata del bambino
accanto alla scarpa,
fanno piacere agli occhi che senza badarci
collezionano immagini di oggetti che non servono.
Per quel filo si ama più la madre,
ci si ricorda del padre
per il cerino e la cenere,
e del bambino per l'unghia e
le scarpe.
I piccoli oggetti che si spazzano,
che nessuno raccoglie,
estremamente importanti, ci ricordano
le piccole contrarietà della vita
e poveri piaceri piccolissimi.
il filo sul scendiletto trasandato,
il cerino per terra,
la cenere
che posa sulla mattonella la sua fragile trama,
l'unghietta tagliata del bambino
accanto alla scarpa,
fanno piacere agli occhi che senza badarci
collezionano immagini di oggetti che non servono.
Per quel filo si ama più la madre,
ci si ricorda del padre
per il cerino e la cenere,
e del bambino per l'unghia e
le scarpe.
I piccoli oggetti che si spazzano,
che nessuno raccoglie,
estremamente importanti, ci ricordano
le piccole contrarietà della vita
e poveri piaceri piccolissimi.
mercoledì 16 agosto 2017
TUO FRATELLO DI EUGENIO MONTALE
Tuo fratello morì giovane; tu eri
la bimba scaruffata che mi guarda
"in posa" nell'ovale di un ritratto.
Scrisse musiche inedite, inaudite,
oggi sepolte o andate
al macero. Forse le reinventa qualcuno
inconsapevole se ciò che è scritto è scritto.
Lo amavo senza averlo conosciuto,
Fuori di te nessuno lo ricordava.
Non ho fatto ricerche: ora è inutile.
Dopo di te sono rimasto il solo
per cui egli è esistito. Ma è
possibile, lo sai, amare un ombra, ombre noi stessi.
Si può amare un ombra? Io credo di si, soprattutto se questa ombra ci viene raccontata da chi amiamo. Amiamo zii mai conosciuti, ma resi simpatici dai racconti della mamma, cugini scomparsi nei gorghi della vita celebrati per i malanni combinati....Ai tempi della scuola ho, anche, molto amato personaggi storici, che la bigotta della mia maestra, a mio parere, presentava sotto una cattiva luce: Barbarossa per primo, e poi Napoleone.
Ma questi "amori" era dettati dal mio bastiancontrario, che se la maestra diceva nero, automaticamente, per me diventava rosso......La mia simpatia per loro era dettata,in grande misura, dall'antipatia per la mia maestra......Niente a che vedere con le figure storiche, chiamiamole così, della famiglia. Mamma parlava sempre della sua mamma, nonna Maddalena, e della sua nonna, mi pare si chiamasse Caterina. Sono figure importanti, per me, pur avendole conosciute solo attrrverso i ricordi di mamma:mi hanno dato modo di capire che le donne se la possono cavare da sole, se è il caso. Rimaste vedove in giovane età, tutte e due, non si sono perse d'animo e hanno allevato figli, mandato avanti una piccola fattoria, senza chiedere niente a nessuno, con grande onestà e correttezza. Praticamente hanno vissuto da femministe. A loro totale insaputa.
la bimba scaruffata che mi guarda
"in posa" nell'ovale di un ritratto.
Scrisse musiche inedite, inaudite,
oggi sepolte o andate
al macero. Forse le reinventa qualcuno
inconsapevole se ciò che è scritto è scritto.
Lo amavo senza averlo conosciuto,
Fuori di te nessuno lo ricordava.
Non ho fatto ricerche: ora è inutile.
Dopo di te sono rimasto il solo
per cui egli è esistito. Ma è
possibile, lo sai, amare un ombra, ombre noi stessi.
Si può amare un ombra? Io credo di si, soprattutto se questa ombra ci viene raccontata da chi amiamo. Amiamo zii mai conosciuti, ma resi simpatici dai racconti della mamma, cugini scomparsi nei gorghi della vita celebrati per i malanni combinati....Ai tempi della scuola ho, anche, molto amato personaggi storici, che la bigotta della mia maestra, a mio parere, presentava sotto una cattiva luce: Barbarossa per primo, e poi Napoleone.
Ma questi "amori" era dettati dal mio bastiancontrario, che se la maestra diceva nero, automaticamente, per me diventava rosso......La mia simpatia per loro era dettata,in grande misura, dall'antipatia per la mia maestra......Niente a che vedere con le figure storiche, chiamiamole così, della famiglia. Mamma parlava sempre della sua mamma, nonna Maddalena, e della sua nonna, mi pare si chiamasse Caterina. Sono figure importanti, per me, pur avendole conosciute solo attrrverso i ricordi di mamma:mi hanno dato modo di capire che le donne se la possono cavare da sole, se è il caso. Rimaste vedove in giovane età, tutte e due, non si sono perse d'animo e hanno allevato figli, mandato avanti una piccola fattoria, senza chiedere niente a nessuno, con grande onestà e correttezza. Praticamente hanno vissuto da femministe. A loro totale insaputa.
domenica 13 agosto 2017
la vera Madame Sans Gene
Questa deliziosa signora in abito da ricevimento è Catherine Hubscher, la vera Madame Sans Gens, resa celebre dall'omonima commedia portata anche, più volte, sullo schermo.
La storia di questa signora è veramente da raccontare, nel senso che, nata da una povera famiglia, si guadagnava da vivere facendo la lavandaia, fino a che il Destino non le ha fatto incontrare François Joseph Lefebre, sergente nel glorioso esercito della neonata Repubblica Francese, destinato a diventare, prima Maresciallo di Francia e poi duca di Danzica, sotto il regno di Napoleone I.
Certo i tratti di questa signora sono da popolana, niente a che vedere con la raffinata Giuseppina o dell'elegante Ortensia o di una Madame Recamièr, però il suo sorriso bonario vale più di molti particolari glamaur, si direbbe adesso. Ci si legge bontà nel suo volto, uno sguardo ironico che sembra dire:"ma guarda un po' che mi tocca fare", e saggezza.
Il suo matrimonio con Lefebre, pare, sia stato molto felice, rallegrato, si fa per dire, dalla nascita di quattordici bimbi, morti, a parte uno, in tenera età. Ci fossero stati i vaccini in quell'epoca, magari qualche bambino sarebbe arrivato all'età adulta.......
La nostra Catherine aveva, tra i suoi pregi, anche la bella abitudine di dire pane al pane e vino al vino, gettando nella costernazione i ruffiani,( ci sono sempre stati questi, in tutte le epoche e in tutte le corti) che frequentavano la corte dell'Imperatore. Anzi Napoleone aveva una grande simpatia per la nostra Marescialla, e da lei accettava critiche che difficilmente avrebbe tollerato da altri.
Madame Lefebvre è stata anche una donna generosa e caritatevole, che non ha mai dimenticato le sue origini, aiutando chi aveva bisogno.
Il quadro che la ritrae è molto bello, tipico dell'epoca Imperiale: non conosco l'autore, non credo sia un David, potrebbe essere un allievo. Un particolare che mi incuriosisce è il paio di guanti bianchi, raffinatissimi,abbandonati sul tavolo, quasi che Madame la Marachelle non abbia voluto indossarli per mettere in risalto le mani, che molto hanno lavorato, forse sciupate dai lavori umili, ma di cui non c'è bisogno di vergognarsi. Davvero una grande Donna.
La storia di questa signora è veramente da raccontare, nel senso che, nata da una povera famiglia, si guadagnava da vivere facendo la lavandaia, fino a che il Destino non le ha fatto incontrare François Joseph Lefebre, sergente nel glorioso esercito della neonata Repubblica Francese, destinato a diventare, prima Maresciallo di Francia e poi duca di Danzica, sotto il regno di Napoleone I.
Certo i tratti di questa signora sono da popolana, niente a che vedere con la raffinata Giuseppina o dell'elegante Ortensia o di una Madame Recamièr, però il suo sorriso bonario vale più di molti particolari glamaur, si direbbe adesso. Ci si legge bontà nel suo volto, uno sguardo ironico che sembra dire:"ma guarda un po' che mi tocca fare", e saggezza.
Il suo matrimonio con Lefebre, pare, sia stato molto felice, rallegrato, si fa per dire, dalla nascita di quattordici bimbi, morti, a parte uno, in tenera età. Ci fossero stati i vaccini in quell'epoca, magari qualche bambino sarebbe arrivato all'età adulta.......
La nostra Catherine aveva, tra i suoi pregi, anche la bella abitudine di dire pane al pane e vino al vino, gettando nella costernazione i ruffiani,( ci sono sempre stati questi, in tutte le epoche e in tutte le corti) che frequentavano la corte dell'Imperatore. Anzi Napoleone aveva una grande simpatia per la nostra Marescialla, e da lei accettava critiche che difficilmente avrebbe tollerato da altri.
Madame Lefebvre è stata anche una donna generosa e caritatevole, che non ha mai dimenticato le sue origini, aiutando chi aveva bisogno.
Il quadro che la ritrae è molto bello, tipico dell'epoca Imperiale: non conosco l'autore, non credo sia un David, potrebbe essere un allievo. Un particolare che mi incuriosisce è il paio di guanti bianchi, raffinatissimi,abbandonati sul tavolo, quasi che Madame la Marachelle non abbia voluto indossarli per mettere in risalto le mani, che molto hanno lavorato, forse sciupate dai lavori umili, ma di cui non c'è bisogno di vergognarsi. Davvero una grande Donna.
sabato 5 agosto 2017
CASA SONORA
Casa sonora
di uccelli defunti
sussurri e trilli dal verde scomparso
odoroso silenzio così stretto
all'orecchio che scricchiola
nell'eco di legni rugosi
la dentro nessuno sa
di essere eredi di lontane ombre.
L. De Libero
La casa che più ho amato è la casa della mia infanzia: anche adesso, che sono passati tantissimi anni da quando l'ho lasciata, nei miei sogni notturni è sempre quella la mia casa, dove faccio le cose bislacche che il subconscio mi ispira. Era, ma lo è tuttora, una casa vecchia, con vecchi pavimenti, vecchi serramenti, porte vecchie e scrostate, ma ci ho vissuta parte della mia infanzia e poi dell'adolescenza, forse è per quello che non riesco a staccarmi dal suo ricordo. Mi piacevano le sue stanze grandi, le rifiniture, che facevano intendere tempi migliori, il senso di libertà che i suoi spazi mi offrivano. Quando l'ho lasciata non credo di avere pianto,andavo ad abitare in un gran bell'appartamento, ma la ricordo sempre con nostalgia. O forse, ricordo con nostalgia il mio essere bambina e poi ragazza.
mercoledì 2 agosto 2017
Biglietto d'addio
Ricordami, se puoi, per un solo
mio gesto a te gradito, una parola.
Ricorda il filo azzurro che fluiva
tra noi un tempo come primavera
dell'anima: la rosa, la bellezza
goduta insieme, l'estate e l'accordo
coerente nel cuore. Il resto è futile
nebbia. Ricordami nel fiore offerto:
e rimarrò lieve al tuo pensiero.
Ugo Fasolo
domenica 30 luglio 2017
Alle foreste
Alle foreste, ai fulmini,
a tutte le facce del sole,
agli astri, al cielo che arriva
fino a terra,
alla pioggia, alla prediletta
neve, alla Luna di cui
porto il nome, alla notte,
alla luce, all'universo
che non finisce, alla voce
del silenzio, al senza nome,
alla divina compagnia,
grazie, grazie.
Chandra Livia Candiani
a tutte le facce del sole,
agli astri, al cielo che arriva
fino a terra,
alla pioggia, alla prediletta
neve, alla Luna di cui
porto il nome, alla notte,
alla luce, all'universo
che non finisce, alla voce
del silenzio, al senza nome,
alla divina compagnia,
grazie, grazie.
Chandra Livia Candiani
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